Si è concluso il processo in primo grado nei confronti dei responsabili del ferimento della piccola Noemi a Napoli.
NAPOLI – Si è concluso il processo di primo grado nei confronti dei responsabili del ferimento della piccola Noemi a Napoli. Il Tribunale ha deciso di condannare a 18 anni di reclusione l’esecutore materiale dell’agguato mentre il fratello-complice dovrà scontare una pena di 14 anni.
Il vero obiettivo di questo blitz era Salvatore Nurcaro, considerato un esponente di un clan rivale. La richiesta era di 20 anni, ma il giudice ha rivisto a ribasso la sentenza con una condanna a 18 anni per Armando Del Re e 14 per il fratello Antonio.
I genitori di Noemi: “Noi abbiamo sempre cercato giustizia”
Fuori dal Tribunale i genitori di Noemi si sono fermati con i giornalisti a commentare la sentenza. “Noi non abbiamo mai cercato vendetta, ma solo giustizia – ha detto papà Antonio citato da La Repubblica – con le leggi che ci sono in Italia possiamo dire che siamo soddisfatti […]. E’ un segnale importante non solo per noi, che siamo la famiglia, ma per tutto il Paese. La magistratura ha fatto un lavoro impeccabile. Anche il sindaco si è intrattenuto con noi per circa un’ora. Ci ha manifestato la vicinanza e la solidarietà sia sua che di tutta la città. Ci è stato molto vicino in questa vicenda“.
“Una pena esemplare – ha aggiunto il nonno materno – siamo contenti della decisione presa dal Tribunale. Mia figlia è scoppiata in lacrime, mi ha abbracciato. Anche lei è soddisfatta“.
La ricostruzione degli inquirenti
La ricostruzione degli inquirenti è stata sin da subito molto chiara. L’obiettivo dell’agguato era Salvatore Nurcaro con Armando Dal Re l’autore materiale della sparatoria. Il fratello Antonio, invece, ha offerto l’appoggio logistico al killer.
Entrambi sono stati arrestati poco dopo la sparatoria con la condanna in primo grado che è stata molto dura: 18 anni per il primo e 14 per il secondo.